Comunione nella diversità

Gina
Comunione nella diversitàLa Parola accolta attraverso le lectio, si è snocciolata in un percorso interiore. Partendo dal racconto della Pentecoste ho riscoperto il dono dello Spirito Santo.

Egli agisce nella mia vita e in quella della Chiesa. Mi ha colpito l’essere comunione nella diversità e quanto il mio impegno di cristiana debba avere tale obbiettivo. Ho compreso che è il sentiero che ci porta a essere fratelli in Cristo. Nella preghiera ho chiesto la grazia di poter camminare in questa direzione. Il miracolo che vedo nella mia vita è che tutte le volte che accolgo la Parola, ne vedo i segnali positivi in coloro che incontro, dove vivo e dove lavoro. Ciò mi predispone all’ascolto e mi rende felice. Mi risuonava una domanda, su come arrivare ai lontani. Ma chi sono i lontani per me e come posso pormi nei loro confronti per portare Cristo?
Un aiuto al riguardo l’ho avuto dalla figura di Pietro e Giovanni e dal loro sguardo sullo storpio. Il loro sguardo chiede di entrare in una relazione viva che porta lo storpio a scoprire Cristo e a seguirlo. Uno sguardo che salva la vita.
Allora, desidero imparare ad avere uno sguardo che annuncia Cristo ai lontani e ai vicini, per far parte sempre di più di una Chiesa nuova.

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