Non hai seminato del buon seme?

Tre partecipanti del weekend della Parola
"Signore, non hai forse seminato del buon seme?"«Giovedì ho detto: “Uffa, ancora un weekend sulla pazienza!”. Poi, entro nel clima della Parola e scopro: grano e zizzania che crescono insieme, mi ha colpito.

Ma capire che la zizzania diventa la Felice colpa, lo spazio in cui Dio mi raggiunge e mi ama è ancora lontano. Prendersi cura, di che cosa? Cosa vuol dire? Il grano che si trova incastrato in mezzo alla zizzania è quel bene che ha bisogno di cura, di essere portato nel cuore, ricordato». La “fedelissima” del gruppo

«Grazie molte per questa esperienza. Mi porto a casa tante cose, sarei dovuta venire con una valigia vuota per far stare tutto ciò che ho nel cuore. Mi ha colpito il fatto che la pazienza è un frutto. Occorre, oltre alla grazia del Signore, anche il mio impegno e la mia perseveranza. A proposito della pazienza, mi viene in mente un esempio. “Un bambino piccolo prova infinite volte a camminare. Non si stanca mai di provare, cade e si rialza…”. Mi impegnerò ad essere bambina, con questo sguardo nella perseveranza». Una partecipante

«Mi ha colpito che il contadino, per il fico, chieda al Signore “Un anno ancora”, un anno di cure! La Pazienza non deve sconfinare nella rassegnazione. Contadini che chiedono al padrone: “Che razza di semi hai usato?”. In questo momento, se ci guardiamo attorno viene da chiederci: “Signore sei sicuro?”. Meno male che lui ha promesso a Noè di non fare un altro diluvio!». Una partecipante da Chieri 

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