La caccia alle uova

Garbolino R. Marina e colleghe
Caccia alle uova di Pasqua, suore Aosta«Quando andiamo?». «È già oggi?». I bambini della scuola dell’Infanzia san Giuseppe attendevano frenetici, la data di martedì 5 aprile.

Perchè? Per partecipare alla caccia alle uova organizzata dalle insegnanti nello splendido Verger del Convento. «Finalmente!». Senza farsi pregare, hanno marciato di buon passo per recarsi all’appuntamento, con la mente rivolta ad un unico obiettivo: trovare tante uova!
Nel cuore della città di Aosta, il Verger è un polmone verde di straordinaria bellezza e, complice un sole radioso e la brezza lieve, ai bambini (ma non solo a loro) è parso di trovarsi immersi in un luogo magico, attraente, ospitale e senza alcun pericolo in agguato. Ai piedi dei meli in fiore, nascoste dietro un mucchietto di foglie, appena più in là di un sasso, le uova colorate (di cartoncino beninteso…) facevano “cu-cù” ai bambini, che le stavano cercando. Che gioia poterne trovare uno, due, forse anche tre, portarle alle insegnanti come bottino e poi ricollocarle per poter giocare ancora. Tutti hanno avuto modo di trovare qualche uovo e, forse, le suore ne avranno trovate ancora, sparse in giro, dimenticate, dopo il nostro passaggio. Per i bambini si è trattato di una prima uscita primaverile, dopo le lunghe giornate trascorse a scuola, al chiuso. Non sembrava vero, finalmente, di poter correre, gridare, divertirsi all’aria aperta!
Una pausa, a metà della meticolosa caccia, per poter gustare un biscotto, respirare a pieni polmoni. Salutare suor Isabella, che i più grandi hanno rivisto con piacere, suor Cesarina e suor Nicoletta, e poi essere convinti che è ora di rientrare a scuola per il pranzo. Non prima, però, di aver fatto una tappa nella Cappella per la consueta preghiera del mattino, che oggi aveva luogo in un ambiente diverso. E proprio l’ambiente raccolto, la luce filtrante dalle finestre, hanno indotto i bambini a passare dal chiasso al silenzio. Lì abbiamo pregato e cantato per i nostri genitori e per le suore che ci hanno accolti, con tanta premurosa cortesia.
A caldo, alcune battute del bambini. «Ci torneremo? È stato così bello!». «Quando è di nuovo Pasqua, così giochiamo ancora in quel giardino?». «Forse ci torneremo, per un picnic…». «Allora, diglielo già alle suore che anche noi siamo di san Giuseppe come loro». «Va bene, glielo dico».
Un sentito ringraziamento da parte di noi insegnanti, ma anche dei tantissimi genitori che ci hanno espresso la loro gratitudine per l’accoglienza che la Comunità ci ha riservato e di cui i bambini si sono fatti ambasciatori, una volta tornati a casa. Merci!

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